sabato 13 dicembre 2008
Emergenza nubifragio a Roma: la capitale attende la piena del Tevere
Il nubifragio che ha colpito la capitale in questi ultimi giorni ha causato danni tali da rendere necessaria la dichiarazione di stato di calamità.
Un’onda di piena del Tevere, “come mai si era visto negli ultimi 40
anni”, doveva investire la città di Roma venerdì nel tardo pomeriggio.
Ciò non è ancora avvenuto ma il livello del fiume è attualmente a 12,4 metri sul livello normale.
I ponti più a rischio come Ponte Milvio, Flaminio e Castel Sant'Angelo dove “ci sono rischi di leggere esondazioni” sono stati chiusi e costantemente controllati dalle forze dell'ordine.
Il sindaco Alemanno è apparso più volte in televisione per avvertire i cittadini sugli sviluppi del fenomeno e per esortarli a rimanere a casa.
Ma la straordinarietà dell'evento ha attirato l'attenzione dei romani.
La folla dei curiosi attratti dal Tevere che si gonfia cresce come il
livello delle acque. Non si è mai vista tanta gente sui ponti (quelli
ancora aperti). Digitali, reflex e cellulari sguainati. Tutti che
aspettano “l’onda”.
Comunque la situazione, garantisce il capo della Protezione civile
Guido Bertolaso, “viene tenuta costantemente sotto osservazione”.
Mentre in molti litigano sulle presunte colpe, sulle previsioni
ritardatarie, sui rimedi improbabili e sulle apocalittiche profezie.
Il barcone in balia del Tevere!
L'Isola Tiberina rischia la fine di Atlantide?
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